La vacanza figa

E non sapevo che sarebbe stata l'ultima tutti insieme

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    Il Gatto che Guarda

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    Domenica al mare mi è capitato di stare tra amici in circostanze goliardiche e ricordare vecchie avventure un po' pazze fatte in momenti un po' stralunati. Mentre ci scambiavano queste confidenze in realtà scaturite dalla vista di una ragazza nuova del nostro gruppo, non ho potuto non ricordare quella sera d'estate nel periodo in cui alla fine della scuola ci si riuniva nella città di mare tra amici, si era i figli di un certo tipo di lavoratori, i genitori si copiavano le vacanze o le facevano nella stessa zona volutamente per cui alla fine eravamo sempre gli stessi.
    L'estate però era periodo franco, nessuno controllava nessuno e noi ci affogavamo di birra e ci si passava la paglia. Nel mio gruppo usuale non sapevano delle mie tendenze, se non un paio di loro e non tanto perché me ne vergognarsi ma semplicemente perché non interessava a nessuno di noi con chi gli altri si intrattenessero.

    Quella sera ero con la mia migliore amica, che sapeva per altro. Premetto che si trattava di una lesbica dichiarata, ma che mi usò per capire se davvero non gli piacessero i maschi proprio l'inverno precedente. Comunque, lasciando perdere la "secca" ce ne stavamo ammucchiati in pineta lungomare, di quelle che si aprono direttamente su spiaggia avete presente? Quelle che erano l'ideale per pomiciare o per fare i propri comodi nelle notti d'estate.
    Io, Marco e suo fratello Simone, la mia Sabrina, Claudio, suo cugino Alessandro e Nicola.
    Nicola ci aveva portato le birre prese dal bar e dopo il terzo giro condito di maria non eravamo poi tanto lucidi e già alla seconda Sabrina era scalza e a torso nudo, come tutti noi.
    I miei amici godevano del suo corpicino snello e delle piccole tette a punta ma non avrebbero mai provato a fare nulla con lei perché la conoscevano bene e sapevano oltretutto quanto fosse manesca e irascibile. Ma era figo stare con lei perché sboccata, svergognata e disinibita a tal punto da, per l'appunto starsene a petto nudo tra di noi, che per lo più avevamo più che un durello in corso.

    -A te proprio non piace il cazzo eh Sabrì?- chiese Marco.
    -Na- rispose lei stravaccata a terra sorretta solo dalle braccia -A me piace la faiga, proprio come a voi e di certo ne ho rimediata il doppio di voi- esordì sincera e veritiera.
    Tutti risero.
    -Perchè?- chiese Sabrina.
    -Perchè quando ti sarebbe ricapitato di poter scopare con sei ragazzi.
    Sabrina rise.
    -Manco na sega fidate- rispose e tutti risero ancora
    -Ma che ti costa?- chiese Nicola
    -Farvi una sega?- chiese lei.
    -Eh- rispose Nicola.
    -La logica che c'hai è proprio da cojone. Se non mi piace il cazzo è come se Marco te chiedesse a te de favve na sega e a te nun credo che te piacerebbe-
    -E che so frocio?- rispose Nicola e tutti risero ancora.
    -Aspetta oh, sai chi piace pure il cazzo?- chiese Sabrina sghignazzante. -A Daniel- disse senza attendere che gli si rispondesse.
    E tutti mi guardarono.
    -Cazzo dici Sabrì, Daniel è stato co Angela e co Saretta- rispose Simone.
    -Ma anfatti ho detto PURE il cazzo-
    E tutti mi guardarono di nuovo.
    -Si, si è vero, preferisco la figa ma mi piace pure il cazzo- dissi io con falsa modestia.
    -Ma hai scopato con altri?- chiese Simone
    -E si eh- risposi
    -L'hai preso in culo?- chiese Nicola.
    -Solo un paio di volte- risposi e tutti risero. -Però lo butto io di solito- spiegai.
    -Conosciamo qualcuno con cui sei stato?- chiese Alessandro
    -No- risposi -Stanno tutti fuori dai giri vostri- mentii.
    -Fai le pompe?- chiese Nicola
    -Ovvio- risposi.
    -E le seghe?- chiese sempre Nicola
    -Senti Nicò, faccio quello che farebbe una ragazza a letto, non devo farti la lista- gli spiegai e tutti per l'ennesima volta risero.
    -Ecco- fece Sabrina -Se lui ve segasse tutti io probabilmente sarei così arrapata che gli farei una pompa, sai che fico guardarvi mentre vi sborrate addosso?- rise sguaiatamente, ma gli altri ebbi proprio l'impressione che l'avessero presa sul serio, però risero.
    Non era la prima volta che capitava una cosa di gruppo ma era la prima con così tante persone e la faccenda mi esaltava ed emozionava, la tensione era alle stelle e tutti tacevano anche perché eravamo parecchio rimbambiti da alcol e fumo.
    La prima mossa la fece Nicola che si abbassò i bermuda e sventolò il cazzo.
    Un cazzo normale, lo sventolò a destra e sinistra letteralmente e a me non so che mi disse il cervello, visto che mi sedeva accanto semplicemente mi abbassai su di lui prendendolo in bocca. Sabrina applaudiva e tutti emisero una specie di grido di esultanza. Nicola invece emise un gemito strozzato e sganciò una bestemmia parecchio sonante. Tutti guardavano con interesse e mi si stringevano attorno, ci davo sotto, mi entrava bene in bocca, non mi spingeva troppo in fondo e lui mi lasciava fare, gli avrei fatto un bel servizio. Intanto Simone si era stretto alla sua sinistra e Claudio alla sua destra, se Simone era prontissimo col cazzo fuori dai pantaloni, la stessa cosa non si poteva dire di Claudio che però non fece storie quando allungai io la mano iniziando a massaggiarlo da sopra i pantaloncini.
    -Madò che scena surreale- sbottò Marco mentre Alessandro ci guardava esterefatto. Sabrina era al settimo cielo e respinse tanto per cambiare un tentativo di approccio di Marco.
    -Continua a non piacermi il cazzo sai?- rispose lei spintonandolo. -Però...- disse lasciando in sospeso la frase.
    E sapete che fece? Visto che ormai ero carponi davanti a Nicola mi abbassò i bermuda.
    -Dai, buttaglielo al culo- disse a Marco sculacciandomi velocemente e piano.
    Tutti risero. Un po' meno Marco che quasi timidamente mi si portò dietro.
    -Dai! Dai!- lo incitava Sabrina battendo le mani -Dai!-
    Io non battevo ciglio, ero impegnato con Nicola e Claudio al quale ormai lo avevo tirato fuori. Era ben dotato lui, cappella piccola, base piccola ma il corpo del cazzo era grosso e gonfio, il cazzo ideale per l'anale.
    Nicola stava godendo come una scimmia, se la stava davvero godendo.
    Sentii il tocco della cappella di Marco, la saliva calda che cadeva su di me, la frizione del glande con la saliva e le prime spinte.
    -Dai, dai!- urlava Sabrina e mi distrassi un attimo per vedere lei che accompagnava Marco, io lo guardai, sorrisi e annuii.
    Non appena tornai a mettermi in bocca Nicola avvolgendone il glande venne. Lo sentii mugolare mentre il suo liquido caldo, salato e agre mi riempiva la bocca.
    -Dai, cavati- lo invitò Simone che ne prese il posto. Mentre lui si accomodava Marco iniziava a spingere, sentii la cappella farsi strada, il gradino della corona e poi l'asta che penetrava. Mi sarebbe uscito dalla bocca? Mi straziò, urlai soffocandomi con le mani. Non era certamente grosso ma era dannatamente lungo. Quando iniziò a farsi ritmico mi rilassai e malgrado Simone provasse a imboccarmi in tutti i modi solo a quel punto iniziai a leccargli il prepuzio e poco dopo a scappucciarlo mentre lo succhiavo.
    Credo che non si accorse nessuno del momento in cui venni. Praticamente poco prima di Simone che venne molto prima del fratello venni io mescolando la cosa ai mille gemiti che il mio amico mi procurava, spruzzai a terra nascondendo lo schizzo e il gocciolare del seme grazie alla posizione che avevo assunto.
    Marco mi riempì poco dopo e sentire il seme dentro di me mi fece mugolare con ansia senza mai mollare l'asta di Claudio.
    Quando Marco si spostò venne sostituito da Alessandro che con uno scatto ansioso mi si mise dietro e lo spinse dentro senza troppe favolette causando le risate di tutti (tranne me che ululai), Sabrina applaudiva gridando.

    Dovetti riposarmi un momento prima di passare a Claudio, la penetrazione di Alessandro più agevole della prima di Marco data la presenza dello sperma era un placido cullare e stimolare ritmico e veloce, accompagnato dai suoi gemiti più che esagerati. Claudio però non mi diede il tempo di infilarlo in bocca perché venne.
    Venne mentre gli ero sopra, mi schizzò il mento con una prepotenza pazzesca, rimasi su di lui mentre Sabrina veniva a guardarci con un canto da stadio. Lasciai fare Alessandro, con quella fretta non sarebbe durato molto e in effetti... Venne poco dopo.
    Mi fermai quindi. Mi inginocchiai a terra sollevando il busto e tutti applaudirono soddisfatti. Sabrina esultava.
    Tornarono alla birra e alla canna e no, Sabrina non mi fece un pompino.

    Morale della favola?
    Sono tutti etero finché in astinenza un amico non vi succhia il cazzo.
    Ad ogni modo quell'estate passò così. Ogni tanto mi ritrovavo con uno o l'altro o con due di loro, non dico tutte le sere ma c'eravamo quasi. Mi divertii un sacco ma come per magia finito l'incanto di Agosto finirono anche le loro scorribande con me.
     
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