La cameriera

Primissimo mio racconto

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  1. Jr_53
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    Tra me e quella barista c'era solo un bicchiere. Un bicchiere vuoto che avevo appena finito di scolarmi tutto d'un fiato solamente per trovare il coraggio di guardarla negli occhi. A quanto pare, però, ero solo io a farmi tutti quei problemi. Lei era bellissima e soprattutto si vedeva come avesse voglia di sesso lontano anni luce.
    Fu lei a fare il primo approccio quando posai il bicchiere sul tavolo: mi toccò la mano in un modo che mi lasciò perfettamente inebetito mentre lei mi sussurrava piano qualcosa: “Sei timido anche con l'uccello in mano?”
    Quell'uscita mi fece trasalire peggio che l'aver scoperto di aver vinto alla lotteria. E onestamente una notte di sesso sfrenato con quella ragazza valeva ben di più di una vincita anche se sostanziosa.
    Rimango basito fissandola in quegli occhi verdi che erano vagamente lucidi: doveva essere già più bagnata del bicchiere che stava lavando senza attenzione nel lavandino del bar.
    Non ci pensai due volte nel tirar fuori la scheda d'accesso per la mia camera, al sesto piano dell'hotel. Ormai era ora di chiusura per la hall e la ragazza mi aveva dati chiari segni di non voler tornare a casa per passare la nottata.
    La aspettai agli ascensori per qualche minuto: più svestita che altro mi raggiunse. Indossava un unico pezzo di tessuto nero che partiva dalla scollatura fin troppo abbondante e arrivava appena sotto la coscia. Chiamai l'ascensore ed appena tolsi il dito dal pulsante lei lo afferrò con la mano destra e se lo mise in bocca, cominciando a far turbinare la sua lingua soffice e calda per tutta la sua lunghezza. Non parlava, non diceva nulla mentre lo faceva ma sentivo solo il suo fiato caldo sulla mia mano, man mano che la sua voracità faceva scomparire quel dito in quella bocca dalle labbra piccole e carnose.
    Il campanello che sancì l'arrivo dell'ascensore mi risvegliò come se fossi caduto in uno stato di trance idilliaco mentre vedevo la ragazza staccarsi dal mio dito e afferrarmi per la fibia della cintura per tirarmi con violenza all'interno dell'ascensore.
    “Sesto piano?” mi disse prima di infilarmi la lingua fino in gola. “Faccio in tempo a farti venire sei volte, lo sai?” aggiunse prima di infilarmi la mano nei pantaloni del vestito nero prendendo direttamente in mano la mia cappella già calda e gonfia d'eccitazione. Uno sguardo malizioso verso di me mentre premevo il tasto per raggiungere il piano fu l'intervallo alla sua uscita più che maiala: “Ho fame, cazzo. Dammelo. Adesso.”
    Quelle furono le parole che mi mandarono letteralmente fuori di testa. Non ci pensai un attimo che la buttai in ginocchio facendole togliere la mano dai miei pantaloni per calarmi la cerniera. Il mio cazzo duro e caldo era lì nella penombra delle sbiadite luci dell'ascensore e lei era nella giusta traiettoria. Non dovetti dire nulla che la sua bocca si aprì appena per far passare la mia cappella tra le sue labbra. Terzo piano, feci tempo a leggere prima che la prima poderosa succhiata mi facesse mugolare di piacere. La sua lingua stava letteralmente esplorando il mio cazzo turgido, soffermandosi con estrema attenzione tra le cavità, sulle vene sporgenti che pompavano sangue, sulla punta della mia cappella. Le mie mani istintivamente andarono a prendere i suoi capelli lunghi dietro la nuca e spinsero la sua testa contro di me, fino a sentire il suo labbro inferiore contro le mie palle. Lei tossì un poco, giusto un accenno ma non sembrava farci caso mentre lei stessa cercava di ficcarsi il mio cazzo ancora più in fondo. Quinto piano e mi dispiaceva che dì lì a poco quella cosa sarebbe dovuta finire, per il momento. Proprio pochi istanti prima che raggiungessimo il piano lei allungò la mano verso i miei testicoli per accarezzarli e dovetti allontanarla di colpo per evitare che un'abbondante schizzo di seme le riempisse la gola. “Perchè non sei venuto?” domandò avendo intuito tutto la giovane. “Hai paura che non riesca più a fartelo tornare duro?” chiese con aria innocente mentre tornava dritta e, strappatami dalla tasca la carta della camera, cercava con passo svelto la camera 669.
    “E' un caso?” mi chiese. Io le risposi infilandole la lingua in bocca sentendo il retrogusto del mio pene, cosa che non fece altro che eccitarmi ancor di più, rimandando alla memoria quegli attimi appena passati. La porta si aprì e si chiuse in un lampo e mi ritrovai seduto sul bordo del letto con lei a spompinarmi senza vestiti se non con le sue mutandine rosa. “Sbagliato lavaggio?” le chiedo ridendo mentre lei mi lecca le palle avidamente facendomi sussultare e ricadere sdraiato sul piumino dell'hotel. “No... è che così si vede di più quanto sono bagnata.” E così facendo si manda giù tutto il mio cazzo ancora una volta facendomi sentire la sua gola stretta e calda.
    Gemiti continuvano a scuotermi il petto mentre la vidi che senza aggiungere nulla mi sbatteva in faccia le sue mutandine bagnate che ancora indossava. Erano così tanto fradicie che riuscivo a distinguere perfettamente le labbra della sua figa e i suoi glutei rotondi e sodi. “Leccami, stronzo. Fammi sentire che mi vuoi. Leccami!” mi implorava mentre io mi misi a mordere piano quelle mutandine che mi facevano gocciolare in bocca tutto quel nettare. Cominciai a succhiare le mutandine per farmi colare in bocca tutta la sua eccitazione mentre lei si sfregava sulla mia faccia sempre più forte.
    Scostai le mutandine per vedere quella figa senza più ostacoli e passo mezzo secondo prima che ci infilassi dentro la lingua come una furia senza contegno. Lei si lasciò sfuggire un urlo di piacere che non fece altro che aumentare la mia lussuria mentre le infilavo dentro il mio dito medio. Questione di un secondo prima che lo stesso dito andasse a infilarsi in quel buchino stretto del suo culo perfetto, cosa che la fece eccitare ancor di più. La mia lingua frullava dentro di lei mentre la mia faccia si bagnava sempre di più fino a che, dopo qualche minuto, sentì lei venire e accasciarsi per un secondo sopra di me.
    Un istante passò e lei si scostò da me giusto per togliersi le mutandine e rimanere completamente nuda mentre mi strappava letteralmente di dosso i vestiti: fui nudo nel giro di qualche secondo.
    I nostri corpi nudi e caldi trovarono contatto completo, cosa che a lei fece da catalizzatore per aumentare la sua incontenibile voglia di cazzo. Incominciò a leccarmi le labbra per pulirmi del suo nettare: “Che buona che sono, eh?” mi diceva con fare suadente. “Adesso voglio sentire di cosa sa il tuo cazzo mischiato con la mia figa.”
    Detto, fatto. Il mio cazzo duro svettava a sufficienza per far sì che lei ci si sedesse sopra: i piedi all'altezza dei miei fianchi in modo da darsi più spinta e cacciarselo più in profondità, la ragazza faceva completamente sparire il mio cazzo dentro di lei più e più volte guardandomi con fare eccitato e conturbante. Sentivo le sue viscere calde che abbracciavano il mio affare stringendolo dolcemente e facendomi salire l'eccitazione oltre ogni limite mai sperimentato prima.
    Ansimavo senza sosta e lei ne approfittò per saltellare via da me e sbattermi la sua figa ormai allagata sulla mia faccia: aveva un sapore divino, ora. I nostri sapori mischiati creavano una miscela afrodisiaca che mai nessuno avrebbe saputo imitare. Il mio cazzo ancora tremava di piacere che sentii qualcosa d'altro cingerlo dentro di sé: la sua bocca si chiudeva su di lui mentre la sua lingua tornava a fare il suo buon lavoro. Non feci nulla e lei da sola si spinse contro di me, tossendo ancora un pochino: lo scotto da pagare per fare un buon lavoro e lei lo sapeva bene.
    La lingua e la bocca lavoravano all'unisono mentre io le infilavo dentro le mie dita ovunque: ormai culo e figa non facevano più distinzione visto quanto era bagnata e probabilmente nemmeno lei se ne accorgeva più di tanto visto che a ogni mio affondo di dita lei succhiava più forte senza protestare ma anzi mettendoci sempre più vigore.
    Appena si staccò per prendere respiro la buttai sul letto con lei che si fece scappare una piccola risata maliziosa. La misi alla pecora e intanto dissi: “Non devi ridere... non c'è un cazzo da ridere. Tu devi solo godere” e così dicendo le infilai dentro tutto il cazzo di colpo in quella figa umida che fece di nuovo scomparire il mio cazzo. Il rumore secco degli schiocchi dei nostri corpi che si incontravano a ogni affondo facevano da colonna sonora alla traccia principale del nostro ansimare. Un ansimare che cresceva a mano a mano che il mio orgasmo saliva guardando la faccia della ragazza nelle più goduriose smorfie di piacere che potessero esistere.
    Il mio orgasmo saliva a dismisura e il mio cazzo diventava sempre più duro e caldo: “Svuotati dentro di me! Vienimi dentro!” mi urlò la ragazza mentre i primi schizzi di seme caldo la riempivano. Nel momento di apice del piacere le infilai un pollice nello stretto buchino del culo che accettò di buon grado l'intruso.
    La riempii completamente e per una svariati istanti il mio cazzo schizzava il seme dentro di lei mentre sentivo quel calore dipanarsi nella sua figa.
    Lei lasciò passare un attimo prima di darmi un colpo leggero utilizzando il suo culo per farmi crollare all'indietro e mettersi a cavalcioni su di me per farmi vedere come il mio seme colava sul mio cazzo ancora duro. “Ma che ca...?” non feci tempo a finire la domanda che lei s'era gettata a divorare il mio seme così come il mio cazzo, succhiando ogni goccia e tornando a farsi spazio con quella lingua calda.
    Mi lanciò il suo ormai noto sguardo arrapato: “Tu pensi di aver finito qui?” mi chiese. “Se mi dai qualche minuto ne possiamo riparlare, che dici?” le risposi con il fiato corto guardandola con un mezzo sorriso complice. “No, tu non hai capito. Io quello che ti posso dare è solo il culo adesso.”
    E così dicendo prese il mio cazzo che stava perdendo l'erezione, la cappella in fiamme e dolorante per quella venuta abbondante e se lo schiaffò in quel buchino stretto, sedendocisi sopra e avendo dato una ben precisa direzione alla punta del mio uccello che penetrò quel buchino non senza un po' di fatica.
    Mi feci scappare un urlo che era un misto tra dolore e piacere mentre lei cominciava a stantuffarmi come prima, padrona dei miei genitali: “E adesso, visto che non mi fido di te, vado avanti fino a farti venire io e decido io quando fermarmi.”
    In quel contesto quelle parole mi suonarono quasi come una tortura mentre la mia cappella cercava a tutti i costi di riprendere vigore per non soccombere all'angustia del suo culetto perfetto.
    Lei si stese su di me e strinse le gambe proprio intorno ai miei fianchi per fare in modo che ogni sua spinta fosse più efficace e che il suo culo rimanesse il più stretto possibile.
    Cominciai a leccarle i capezzoli, giocandoci e strizzandoli come più potevo, essendo io in balia del suo corpo affamato di lussuria.
    Sempre più forte e sempre più veloce oramai la mia voglia era tornata più viva che mai mentre anche io partecipavo attivamente, alzando appena il bacino in controtempo con lei per fare in modo di andare più a fondo. Con la sua mano sinistra lei si sfregava il clitoride e a volte si infilava dentro due dita che estraeva subito per mostrarmi quanto fosse in grado di leccarle avidamente e infilarmele in bocca.
    I miei gemiti salirono e la ragazza accolse con piacere l'evento della mia imminente venuta con un: “Ne voglio più di prima... vienimi dentro più di prima o non mi scoperai mai più!”
    E la accontentai: più schizzi di prima invasero il suo culo riempindolo di una calda sensazione di piacere. Lei si scostò troppo in fretta, forse non pensando di aver suscitato in me quella voglia e quindi tutto quel seme: due o tre schizzi le pitturarono la schiena quasi fosse un'opera d'arte moderna.
    “Complimenti...” mi disse raggiante; “...però ora devo andarmi a lavare.”
    Fu così che la ragazza si alzò e l'ultima cosa che vidi, prima che la porta del bagno si richiudesse alle sue spalle, fu il mio seme grondare dal suo culetto alle sue cosce.

    Jr
     
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  2. Giuls'86
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    sei bravissimo a scrivere!
     
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  3. Jr_53
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    Sono contento che la pensi così.
    Se vi piace questo primo racconto ne posterò altri :)
    E comincerò a guardarmi intorno in cerca di spunti... chissà mai che trovi idee interessanti qui :)
     
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  4. Giuls'86
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    penso proprio di si!! questo forum é fantastico!!
     
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  5. mavirk
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    Bello..... :clap: :clap:
     
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  6. Mätteø
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    Complimenti,bello! e scrivi benissimo! :clap:
     
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  7. Jr_53
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    Sono molto felice dei vostri apprezzamenti :) Stasera ne posterò un altro e poi magari comincerò a chiedervi qualche location da utilizzare ;)
    Non sono mica un Cantastorie fasullo, io :D
     
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  8. **Nali**
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    bravissimo :clap:
    scrivi davvero bene ;)
     
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  9. faery
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    :lol: bravooo
     
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8 replies since 17/8/2011, 16:10   429 views
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